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Parliamo di Partita IVA

Potrebbe fare al caso tuo?







A chi conviene (o chi dovrebbe) aprire una Partita IVA?

 

La legge indica lo stato di obbligatorietà di apertura della Partita IVA se dovessi avere delle entrate superiori a 5.000 euro all’anno e se l’attività svolta è continuativa (ad es. apertura di un e-commerce o collaborazione per un’azienda per più di 30 giorni).

 

Tre semplici step per aprire una Partita IVA

  1. Recati presso uno degli uffici dell'Agenzia delle Entrate o, in alternativa, avvia una procedura online (attraverso la "comunicazione unica del registro delle imprese"). Se seguirai la procedura online – più facile e veloce – dovrai inviare tutta la documentazione necessaria, e cioè una vera e propria dichiarazione dei tuoi dati personali e della tua attività.
  2. Successivamente il Registro delle Imprese invierà in automatico la ricevuta di protocollo della Comunicazione Unica, valida per iniziare l'attività. Entro 7 giorni i singoli enti coinvolti comunicheranno gli esiti dell'iscrizione sia al richiedente che al Registro delle Imprese.
  3. A questo punto, potrai cominciare finalmente a svolgere la tua attività, ma non dimenticare di inviare all’Agenzia delle Entrate il tuo codice ATECO, che indica il tipo di attività che andrai a svolgere!

 

Ricorda: l’apertura della Partita IVA è sempre gratuita! Gli unici costi sono quelli relativi ai diritti di segreteria, all'imposta di bollo e i costi di mantenimento della medesima Partita IVA (valuta anche l’eventuale aiuto di un commercialista o di un esperto contabile).

 

Prima di iniziare, però, considera bene i vantaggi e gli svantaggi

Se sei titolare di Partita IVA, potrai detrarre i costi legati all’attività dalle tasse a seconda del regime fiscale a cui decidi di aderire. Ci sono due regimi tra cui potrai scegliere e che detteranno i principali vantaggi e svantaggi:

  1. Regime Ordinario: il regime fiscale ordinario è adatto alle società di capitale (S.r.L., S.p.A., ecc.) e non alle società di persone (S.n.c., S.a.s., ecc.) o le ditte individuali. Se dovessi adottare questo regime, sarai tenuto a versare la differenza tra l’IVA pagata in acquisto e quella ricevuta con le vendite, e dovrai conservare tutti i registri contabili relativi alla tua attività (libri IVA), secondo la legge;
  2. Regime Forfettario: il regime agevolato (o “forfettario”) è, invece, un regime fiscale adatto se sei un professionista o lavoratore autonomo e ti consente semplificazioni fiscali e contabili. Uno dei maggiori vantaggi è di avere una flat tax del 15% che in alcuni casi può abbassarsi al 5% per i primi 5 anni – ma ricorda di verificare attentamente tali requisiti. In ogni caso, puoi accedere a tale regime se hai conseguito ricavi non superiori a 65.000 euro in un anno e se hai sostenuto delle spese minori di 20.000 euro per il personale dipendente, secondo la recente Legge di Bilancio 2019.

 

Nota bene!

Oltre a tenere a mente il limite minimo di reddito definito per l’apertura della Partita IVA, considera attentamente anche il carattere di abitualità, regolarità, stabilità e sistematicità della tua attività nel tempo. Solo in questo caso, infatti, sarai obbligato ad aprire la Partita IVA.
Per fare proiezioni e valutazioni più approfondite e può essere molto utile rivolgersi a un consulente o un commercialista per capire meglio quale sia la scelta più adatta.

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